Atari fece il suo ingresso nel mercato dei giochi elettronici palmari durante la fine degli anni settanta con il Touch Me, una versione portatile dell'omonimo gioco, un coin up, lanciato senza successo nel 1974.
Il Touch Me era un gioco coin-up, un cabinato e fu lanciato nel 1974 senza riscuotere il successo sperato. Il gioco era composto da quattro grandi pulsanti colorati posti uno accanto all'altro, a cui era associato un suono ed aveva un funzionamento analogo al futuro Simon, ossia il giocatore doveva riprodurre la sequenza di luci/suoni proposti dal gioco. Purtroppo Ia sequenza di suoni/luci lampeggianti proposta dal gioco risultò poco attraente rispetto a un gioco di flipper o all'ultima versione di pong.
Quando il mercato dell'elettronica ludica domestica palmare / da tavolo cominciò a prendere piede alla fine del 1970 (grazie a società come Mattel), Milton Bradley rilasciò un aggiornamento del Touch Me di Atari durante la Stagione natalizia del 1977, chiamato Simon e realizzato da Ralph Baer, già creatore della prima home console per videogiochi, la Magnavox Odyssey .
Ralph Baer, vide il gioco ad una fiera e pensò di poter creare qualcosa di più originale e carino dal punto di vista estetico e con un suono più picevole. Così ispirato, creò Simon, gioco che ha avuto un successo straordinario ed è ancora venduto oggi.
Atari sulla scia del successo riscosso dalla Milton Bradley decise di rilasciare una nuova versione dell'originale Touch Me sotto forma di una calcolatrice portatile nel 1978.
il Touch Me è stato un gioco semplice e coinvolgente, ma i suoi piccoli pulsanti e le dimensioni in miniatura ,rispetto alla grande forma rotonda e ai pulsanti oversize di Simon, gli impedirono di diventare un gioco che poteva essere giocato da più di una persona alla volta, cosa che Atari aveva sempre cercato nei suoi primi anni, per cui Simon è diventato uno standard, mentre il Touch Me è stato considerato una sorta di Simon in miniatura ed è stato poco preso in considerazione dai consumatori dell'epoca.
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