I Game & Watch (conosciuti anche come G&W) sono una serie di giochi elettronici portatili, ideati da Gunpei Yokoi (noto anche per l'invenzione della croce direzionale e del Game Boy) e prodotti da Nintendo tra il 1980 ed il 1991.

Essi sono composti di un corpo di materiale plastico simile a quello di una calcolatrice in cui sono integrati lo schermo LCD e i tasti d'azione. L'apparecchio, oltre al gioco, era in grado di funzionare da orologio e sveglia (da cui il nome). Il suo design e la presenza, in taluni modelli, di due schermi, lo rende molto simile ad una delle ultime console portatili della Nintendo: il Nintendo DS. In Italia le console furono diffuse tramite l'azienda Giochi Preziosi, la quale più tardi fece entrare nel mercato italiano anche altre console Nintendo come il Nintendo 64.

I Game & Watch vennero venduti in varie versioni che presentavano varie esperienze di gioco. Tra i giochi prodotti vi sono Chef, Fire, Greenhouse e Manhole, sviluppati unicamente in forma Game & Watch, ma ci furono anche adattamenti di alcuni giochi del NES o arcade, come Donkey Kong, The Legend of Zelda, Super Mario Bros. e Balloon Fight.

Come ogni fenomeno di massa, anch'essi furono soggetti ad imitazioni, le più note sono quelle di Tiger Electronics, con la loro serie di giochi elettronici, e VTech con la loro serie Time & Fun, venduti in Italia dalla Polistil col nome di schiacciapensieri.

Al giorno d'oggi, essi sono ricercati da parecchi collezionisti di videogiochi nella loro versione originale, mentre per il grande pubblico sono state create conversioni per le varie incarnazioni del Game Boy e del Nintendo DS, dei più importanti Game & Watch nella serie Game & Watch Gallery, che oltre ad includere una versione del gioco simile all'originale, ne offrono un'altra completamente riveduta sotto l'aspetto grafico e sonoro.

Storia
Perché la serie Game & Watch è stata grande : la gamma offriva una vera portabilità per la prima volta nella storia dell'industria dei videogiochi. Le unità erano piccole, di lunga durata e le batterie duravano un'eternità prima di aver bisogno di essere sostituite. Costretta a lavorare entro i confini della tecnologia LCD , Nintendo è riuscita nella realizzazione di alcune esperienze di gioco davvero affascinanti, la stragrande maggioranza delle quali regge ad un confronto anche con gli standard odierni. Quando si guarda indietro nella storia dei videogiochi non è raro scoprire aneddoti divertenti riguardanti momenti fondamentali che hanno segnato una svolta in tale settore. Ad esempio, si dice che Pac-Man di Namco è stato concepito quando il creatore del gioco Toru Iwatani guardò una pizza con una fetta mancante, e c'è un altrettanto famoso racconto che suggerisce che il famoso Mario della Nintendo abbia ricevuto tale nome dal proprietario degli uffici americani della società che si chiamava proprio Mario e presentava una certa somiglianza con l'idraulico italiano. Vere o meno che siano queste storie rimane un punto controverso, ma è impossibile negare che esse danno al nostro hobby un senso di meraviglia ed è straordinario pensare che questi nomi così popolari debbano la loro origine a delle idee così semplici .
La genesi della serie Nintendo Game & Watch presenta un racconto altrettanto curioso. Secondo la leggenda, l'ingegnere della Nintendo Gunpei Yokoi si avvicinò
all' idea dopo aver osservato un uomo giapponese annoiato che pigiava a casaccio e distrattamente i tasti della sua calcolatrice tascabile durante un viaggio di lavoro. Se la storia è vera, allora questo incontro apparentemente innocuo in ultima analisi, ha dato i natali all'industria del videogaming portatile come la conosciamo oggi.
Yokoi è morto trasgicamente in un incidente stradale nel 1997 e anche se lui si è guadagnato la fama e l'adorazione in tutto il mondo come creatore del Game Boy, molti ricordano con più affetto la sua precedente esperienza con i piccoli schrmi a LCD.
Yokoi ha iniziato a lavorare alla Nintendo nel 1965, assumendo il ruolo modesto di ingegnere di una catena di montaggio. Nintendo in quel periodo era una società molto diversa da quella che conosciamo oggi; l'obiettivo principale della sua attività era la produzione delle carte da gioco 'Hanafuda'.
La storia racconta che Yokoi aveva creato un braccio estensibile per divertirsi durante le lunghe ore di lavoro e questo dispositivo aveva catturato l'attenzione del presidente della società Hiroshi Yamauchi, che stava ispezionando la fabbrica in quel momento. Yamauchi era alla ricerca di un prodotto che avrebbe potuto risollevare le fortune della Nintendo, il mercato delle carte da gioco era crollato a metà degli anni Sessanta. Yamauchi, attirato da quella creazione, ha incaricato il giovane Yokoi di curarne la produzione, permettendo al suo braccio estensibile di divenire un prodotto best-seller. Era una mossa rischiosa che non dava nessuna garanzia circa un suo eventuale successo, ma il braccio estensibile ri-battezzato ' Ultrahand ' si rivelò un grande successo, vendendo più di un milione di unità in tutto il mondo e fu il primo di una lunga serie di giocattoli popolari scaturiri dalla mente del nuovo brillante dipendente di casa Nintendo.
Queste nuove creazioni avrebbero fatto ottenere a Yokoi un suo reparto all'interno dell'azienda, noto come Ricerca e Sviluppo del Gruppo 1.
Verso la fine degli anni Settanta, Nintendo aveva iniziato a ignorare i giocattoli in favore dei videogiochi e fu in questo periodo che Yokoi fece il suo già citato incontro con l'uomo d'affari annoiato e la sua calcolatrice.
Era il momento ideale, la tecnologia LCD era conveniente e i videogiochi costituivano un grande business. Tuttavia, fino a quel momento il mercato dei viedoganes era limitato ai cabinati o all'uso domestico. Diverse aziende avevano già prodotto giochi portatili, si trattava di unità rudimentali basate sui LED, con un gameplay interessante, ma troppo ingombranti per essere considerate veramente delle macchine portatili.
Yokoi osservava gli sforzi delle aziende come Mattel e Tomy con interesse; aveva le sue idee per l'industria del gioco portatile. E 'stato durante lo sviluppo del Game & Watch che Yokoi ha stabilito i principi di progettazione hardware che hanno attraversato la storia della Nintendo fino ai giorni nostri, tali principi possono essere riassunti nel seguente principio ‘Lateral Thinking of Withered Technology’.
La giornalista Lara Crigger, grande ammiratrice di Yokoi, spiega: "In sostanza,  il concetto ‘Lateral Thinking of Withered Technology’ si riduce ad utilizzare la tecnologia matura in applicazioni nuove o radicali. Al momento dell'invenzione del Game & Watch, la tecnologia LCD era ovunque. E 'stato un processo ben inteso e siccome il prezzo dei singoli componenti era notevolmente calato, integrare un piccolo scherm LCD in un prodotto era relativamente poco costoso. Alcune persone alla Nintendo avrebbero voluto utilizzare una tecnologia più elaborata nel Game & Watch, una tecnologia che avrebbe ridotto la durata e fatto crescere i i costi per l'acquisto delle batterie, ma Yokoi insistette sul fatto che l'accessibilità era fondamentale e che il giocatore avrebbe preferito di più un gameplay divertente rispetto a una tecnologia più elaborata. "Yokoi dopo avrebbe applicato questa filosofia per la produzione del Game Boy, e Nintendo avrebbe assunto una posizione simile con i recenti successi come DS e Wii.
Yokoi ha dovuto affrontare un enigma difficile quando si è trattato di decidere la migliore interfaccia per il suo nuovo prodotto. Egli ha rapidamente deciso che un joystick convenzionale avrebbe impedito la portabilità al game & watch , così ha iniziato a cercare soluzioni che occupassero meno spazio possibile. Molte delle prime macchine semplicemente possedevano un paio di pulsanti con cui controllare il gioco, di solito corrispondenti ad azioni semplici come lo spostamento a destra e a sinistra o saltare, ma nel 1982 Donkey Kong Jr ha cambiato tutto. Furono aggiunti quattro pulsanti, disposti a forma di croce, ognuno corrispondente ad alto, in basso, a sinistra e a destra, che poi sarebbero diventati quello che oggi conosciamo come il pad direzionale, o 'D-pad'.
Questo è stato uno sviluppo di proporzioni veramente enormi, come ammette la stessa giornalista Crigger: "L'intero settore dei giochi portatili non esisterebbe se non fosse per l'invenzione del D-pad. E 'stata uni invenzione necessaria, che ha reso possibile tutti i dispositivi di gioco portatili. Si tratta di ergonomia di base; il D-pad elimina la necessità di un joystick, semplificando così l'interfaccia di controllo e facilitando la portabilità. "
Un controller con un D-pad semplicemente prende meno spazio fisico. "Rispetto ad altri metodi di controllo disponibili al momento, questa nuova interfaccia presenta innegabili vantaggi. "Il D-pad era il metodo più intuitivo di controllo per lo svolgimento del gioco, rispetto ad altre eventuali alternative", continua Crigger. "Guarda un joystick: per manipolarlo, è necessario utilizzare i lati dei pollici e le dita - o in alcuni casi, il palmo della mano o di tutta la mano. Questo richiede uno sforzo più grande rispetto al semplice premere i tasti con la punta del pollice".
Anche se sembra un'aggiunta insignificante nel mondo tecnologicamente avanzato di oggi, l'inclusione di un orologio digitale in ogni gioco (ciò ha dato origine al nome 'Game & Watch') è stata una mossa importante, che ne ha favorito la vendita nei primi anni Ottanta. Anche se gli orologi a cristalli liquidi erano comunemente disponibili, erano al di fuori della portata della maggior parte dei bambini, e proprio per questo motivo il Game & Watch era un dispositivo utile così come una fonte di intrattenimento.
Era disponibile anche una funzione di allarme, che poteva essere utilizzata come sveglia dai giocatori.
Probabilmente il pezzo più importante del puzzle dell'hardware è stata la scelta della fonte di energia che avrebbe dovuto alimentare questi piccoli giochi. Yokoi optò per le batterie 'a bottone ", che venivano già utilizzate negli orologi digitali e nelle calcolatrici.
Non solo queste erano a buon mercato, ma erano anche piccole e quindi facili da sostituire. Ii fine di Yokoi era quello di garantire innanzittutto che i suoi prodotti fossero poco costosi e non richiedessero un costante rifornimento di batterie nuove. Ciò ha avuto poi un ruolo fondamentale nel garantire il successo della gamma .
Ma c'era molto di più che rendeva affascinante la gamma Game & Watch oltre al mero design di interfaccia e alla giocabilità di lunga durata.
Poiché la tecnologia LCD ha concesso agli sviluppatori una quantità molto limitata di spazio sullo schermo su cui collocare le loro esperienze di gioco ricche di azione, i giochi stessi tendevano ad essere estremamente concentrati.
Le esperienze offerte dal Game & Watch possono sembrare primitive per gli standard odierni, ma quella stessa semplicità è stata un fattore importante per il successo finale del prodotto ed è una testimonianza significativa del fatto che i giochi sono ancora perfettamente giocabili anche oggi. "Stiamo facendo appello alla stessa ragione per cui Tetris non potrà mai morire davvero: la semplicità è coinvolgente", aggiunge Crigger.
Il primo Game & Watch era intitolato semplicisticamente "Ball".
Rilasciato nel 1980, questo gioco di base ha mostrato solo barlumi deboli del tipo di profondità che i successivi titoli del catalogo Game & Watch avrebbero posseduto; lo schermo era completamente vuoto, il gameplay non era sofisticato e il personaggio e gli oggetti sullo schermo LCD erano un po' grezzi.
Le vendite non sono state sorprendenti, ma la partita sembrava trovare un accordo con i consumatori e questo è stato sufficiente a convincere Nintendo che valeva la pena creare ulteriori titoli.
Ball ha segnato la prima release della serie 'Silver' di titoli Game & Watch, così chiamata a causa del colore argentato del frontalino metallico. Il passo successivo è stata la serie 'Gold', che presentava fondamentalmente lo stesso modello ma con un frontalino di colore diverso, dorato, e un accenno di colore statico sullo schermo per rendere i giochi più vivaci.
Questa gamma ha generato soli tre titoli prima che fosse sostituita dalla variante 'Wide Screen' a metà del 1981. Come suggerisce il nome, il display era il 30 per cento più grande rispetto ai modelli della serie Silver e Gold.
Alla serie Wide Screen hanno fatto seguito:
la serie Multi screen , quella con i due schermi affiancati o viceversa sovrapposti;
la seie Tabletop ispirata agli omonimi giochi da tavolo prodotti da altre case come Tomy e Coleco;
la serie Panorama, i cui giochi presentano una tecnologia molto simile a quella dei Table Top, ma hanno il vantaggio di essere tascabil e più economici;
la serie New Wide Screen,iIn tutto e per tutto uguali alla prima serie dei Wide Screen, risultano solo essere più colorati nell'aspetto e vari nello stile;
la serie Super Color, dove lo schermo Lcd è caratterizzato completamente o quasi da segmenti colorati;
la serie Micro Vs, bellissimi da vedere e da giocare, presentano uno schermo super-lungo (circa 10x3 cm.) e due joypads con tanto di cavo, che si arrotola e srotola da dentro il pad! Si tratta di una serie di tre titoli da giocare da soli o contro un amico;
la serie Crystal Screen che presenta come caratteristica uno schermo completamente trasparente, senza il classico foglietto argentato a fare da sfondo al piccolo schermo LCD. Dunque ci si può guardare attraverso mentre si gioca, oppure addirittura giocarlo mentre lo si tiene dalla parte posteriore! Oltre a questa particolarità, questi giochi sono particolarmente larghi: il fatto di non poter mettere la CPU al disotto dello schermo (cosa che accade in tutte le altre serie) ha obbligato gli ideatori a spostare tutta la circuiteria nei due vani laterali al display.
Per concludere non si può non menzionare i Miniclassics. Prodotti dalla Stadlbauer a partire dal 1998, su licenza esclusiva di Nintendo, questi giochi altro non sono che le riedizioni dei più "classici" tra i Game & Watch, in edizione più piccoila e a forma di portachiavi.

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