Tomy è una società giapponese produttrice di giocattoli nata nel 1924, e ancora oggi attiva, dopo la fusione avvenuta con Takara nel 2006, come Tomy Takara.
La Tomy ha venduto, negli anni, i suoi prodotti in tutto il mondo, i suoi giochi erano accessibili in quasi ogni angolo del globo, dall'Asia all'Europa alle Americhe.
Dai Robot alle bambole, ai videogiochi, aveva qualcosa per qualsisasi ragazzo o ragazza, inclusi i giocattoli per bambini.
Dal 1976 al 1987 la società ha realizzato una grande varietà di giochi portatili e, a mio avviso, è stata una delle migliori produttrici in questa categoria.
Nei primi mesi della metà degli anni '70 Tomy ha rilasciato una serie di giochi meccanici di abilità che erano piuttosto originali e divertenti. Questi comprendevano i giochi Pocket e i giochi Waterful (giochi con acqua).
Tomy Pocket Games
Il gioco era costituito da piccole scatole di plastica che includevano generalmente palline d'acciaio che utilizzavano le leve o le molle per il gameplay. Tomy ne ha prodotto una gran varietà dal 1975 in poi. Si trattava di giochi semplici, alcuni dei quali davvero molto divertenti.
Tomy Water Games
Ogni gioco consisteva in un contenitore di plastica trasparente, pieno d'acqua, collegato ad una base. La base conteneva due pulsanti che quando spinti avrebbero iniettato getti d'aria nell'acqua.
All'interno dell'acqua vi era generalmente un puzzle piuttosto rudimentale, spesso accompagnato da una serie di pallinne o piccoli cerchi. L'obiettivo del gioco era quello di utilizzare i getti d'aria per spostare gli oggetti al fine di completare il puzzle specifico.
Tomy LED Games
Le idee alla base di questi primi giochi meccanici ispireranno la società nella progettazione dei primi videogiochi palmari. Si tratta di giochi che coinvolgevano insieme la meccanica e l'elettronica. Giochi come Digital Derby, Hit And Missile e Blip, una sorta di Pong, ne erano esempi classici.
Erano funzionati a batteria, il gameplay e gli schermi erano composti da un film trasparente al di sotto del quale si snodavano delle piccole cinghie. Le luci LED sotto lo schermo avevano il compito di evidenziare punti chiave come un incidente o un colpo di successo. I pulsanti di controllo innescavano le cinghie e le luci in vari modi e il punteggio era evidenziato di solito da un quadrante che ruotava automaticamente una tacca in seguito a ogni punto realizzato, ma che doveva essere resettato manualmente alla fine di ogni singola partita.
Tra gli altri giochi elettromeccanici a LED prodotti da Tomy ricordiamo, oltre ai già citati, Digital Diamond, Digital Daredevil, Compu-Bowl e Break-Up.
Questi giochi, in alcune nazioni clonati e commercializzati sotto altro nome, hanno riscosso un notevole successo quasi in ogni angolo del globo e sono acora oggi molto ricercati dai collezionisti.
Da ricordare infine due piccoli giochi palmari, privi di LED ma funzionanti elettricamente, il Tomy Drive Yourself Crazy ed il Tomy Runaway Rocket del 1976, si tratta di due giochi di guida alimentati da un piccolo motorino che fa scorrere un rotolo di carta sul quale è stampato il percorso, nel primo bisogna guidare un auto, nel secondo pilotare un aereo. In pratica bisoigna avviare il gioco e seguire il percorso fino ad arrivare al traguardo, il punteggio è rappresentato dall'oggetto su cui il veicolo potrebbe schiantarsi uscendo fuori dal percorso.
Dopo il successo di questi giochi elettromeccanici, la società ha rilasciato un sacco di fantastici giochi VFD e LCD. Per quanto riguarda questi ultimi vi consiglio di leggere il mio articolo dedicato ai Tabletop di casa Tomy, che potete trovare nella sezione videogames. |